domenica 14 marzo 2021

Il mio primo CAMMINO DI SANTIAGO (Cammino Francese) agosto 2015


Prologo a Pamplona.
Il viaggio in aereo fino a Madrid e poi a Pamplona è regolare. Conosciamo anche un pellegrino di Pescara con il quale decidiamo di condividere il viaggio in taxi fino a SJPDP...tutto ben organizzato tranne gli imprevisti. A Pamplona non arriva il mio bagaglio. Dopo un po' di panico e grazie alla intraprendenza di Milena riusciamo a capire che verso mezzanotte tutto potrebbe risolversi ed in effetti è così.
Questo ci sconvolge un po' i piani perchè ci costringe a partire di primo mattino verso il principio del Cammino, tutto però scorre molto bene perchè il nostro angelo del taxi ci aspetta già alle 6 per accompagnarci.

Quando ci consegnano un vademecum del percorso nel posto dove apponiamo il timbro di partenza, il Cammino è suddiviso in 34 tappe. Noi avremmo a disposizione 17 giorni. Lo esaminiamo ed il conto è presto fatto, proveremo a fare due tappe al giorno...senza aspirazioni...dove si arriva si mette un segnale. Più o meno sarà questo il nostro andare, cercare di percorrere 50 Km al giorno.

1^ tappa San Jean Pied de Port-Zubiri

Partiti praticamente per ultimi a mattinata inoltrata abbiamo iniziato di buon passo e ai primi accenni di salita abbiamo iniziato a raggiungere dei pellegrini e a superarli. Dopo alcuni km di strada asfaltata prendiamo un sentiero. Il tempo è grigio e le nuvole basse così il panorama sui Pirenei è impedito. Incrociamo tanti pellegrini molti dei quali italiani...come commenterà poi il gestore della pensione di Larrasoana "l'Italia si è trasferita sul Cammino".
Un triathleta con compagna che arrancava in bici; i ragazzi stranieri che chiedono cosa significhino i numeri sulla strada; i ragazzi di Torino e Catania sul pulmino in cima al passo che vende uova sode; il romano solitario che dice "si vede che voi siete di Udine" perchè più allenati; i nostri amici conosciuti in aeroporto, Alex e Gianfranco che salutiamo e superiamo con il solito BUEN CAMINO.
Sosta per rifocillarsi a Roncisvalle e foto necessaria sul cartello che indica la nostra meta finale.
Iniziamo la nostra "sessione" pomeridiana...l'arrivo a Zubiri ci rivela una triste sorpresa: non c'è alloggio.
La disperazione iniziale viene superata quando una signora molto gentile ci mette in contatto con un ospitalero di un paese vicino, Larrasoana, che ci viene a prendere in macchina e ci ospita nel suo garage con una sistemazione di fortuna. Il Cammino inizia con lo spirito giusto.



2^ tappa Zubiri-Ponte della Reina
Temevamo di dover perdere i 5 Km fatti in macchina ma la mattina sia io che Milena abbiamo la stessa idea e chiediamo all'ospitalero di riaccompagnarci a Zubiri per la modica cifra di 5 euro, in compenso ci offre una grossa busta di frutta.
Partenza faticosa ma si ingrana subito. I Km scorrono, superiamo i pellegrini con i quali avevamo fatto colazione a Larrasoana e ci portiamo verso il primo obiettivo di giornata: Pamplona.
Non sembra vero che ora ci ritroviamo nel posto dove appena due giorni prima eravamo presi dalli disperazione e timorosi che il nostro viaggio/Cammino andasse in fumo.


 


Pausa pranzo con baguette per me e noccioline per Milena e via, si riparte. Purtroppo Milena ha male alla caviglia e seppur soffrendo non perde un passo fino alla nostra meta di giornata: Puente della Reina.
Lungo la strada superiamo altri italiani che hanno con loro un cane e ritroveremo più avanti a Los Arcos, segno evidente che "camminano a salti" utilizzando anche altri mezzi.
Nel pomeriggio una sosta per una fanta, un gelato e rinnovati procediamo alla meta dove ci attende una bella cena.
Menù del pellegrino al quale io aggiungo un bel boccadillo al prosciutto.

 
Molto suggestivo il passaggio presso Alto del Perdon

3^ tappa Ponte della Reina-Los Arcos


Colline, saliscendi e male alla caviglia di Milena che però stoicamente resiste. Il dolore la rende nervosa e anche se non lo esprime a voce alta teme di doversi fermare. Sarebbe veramente una disdetta ma tenendo fede al "se lo sogni allora lo puoi fare" andiamo avanti stringendo i denti.
Ci abbeveriamo alla fonte di Irache dove c'è la duplice opportunità di mescere acqua oppure vino.



Percorriamo strade molto suggestive con panorama a perdita d'occhio.


All'arrivo in albergue la caviglia di Milena è gonfissima. Si dorme in camerata di 15 persone in massima parte ciclisti.


4^ tappa Los Arcos-Navarrete

 

Camminare senza incontrare pellegrini, solo vigneti, mandorle, stoppie. Solo tre paesi e la "inguardabile" Logrono con una fila di palazzi-cubo verdi.


Molto originale questa piazza con tanti dadi al centro.

In piazza a Navarrete assistiamo con piacere al gioco di alcuni bambini che giocano alla corrida, alcuni in funzione di tori ed altri di toreri. Qui la corrida ce l'hanno nel sangue.
A Navarrete dormito in camera prenotata per 40 euro ma assolutamente anonima e pure senza colazione.


5^ tappa Navarrete-Granon





Il sole ci accompagna per gran parte della giornata.

Stamattina siamo partiti senza prendere neppure un caffè perchè era tutto chiuso, la nostra colazione si è limitata a due brioches confezionate.

Oggi tanti vigneti e campi verdi di barbabietole che hanno reso più scorrevole il cammino e pure la caviglia di Milena ha retto bene.

 


Oggi abbiamo anche inaugurato la mantellina seppur per un breve tratto.


Arrivo nel paesino di Granon che non è nulla di particolare come architettura ma ci ha riservato una accoglienza ineguagliabile. Arrivati tardi, dopo la doccia siamo andati a chieder di cena in un locale, l'unico locale del paese. Ci ha risposto il proprietario che la cuoca era andata via. Demoralizzati stavamo per arrenderci ma forse averci visti così sommessi lo ha emozionato per cui ha richiamato la cuoca che ci ha preparato una cena ragguardevole. L'abbiamo consumata tra tanti astanti che giocavano a carte.














Assolutamente semplice e originale anche l'ostello dove abbiamo dormito.


6^ tappa Granon-Atapuerca


Cielo grigio, pellegrini dal mondo: Usa, Germania, Sudafrica, Francia, Italia (tantissimi).
Bosco di pini marittimi, girasoli magnifici.
Pomeriggio di cammino in solitudine. 

Fantastico tramonto dopo aver trovato alloggio nella pensione El Peregrino

Incontrata una italiana di 78 anni che ci ha raccontato i suoi precedenti cammini.

7^ tappa Atapuerca-Hontanas

Poco dopo la partenza ci siamo trovati circondati da un gregge di pecore che usciva al pascolo.
Inizia la salita verso le mesetas: orizzonte infinito nel nulla verso il cielo.

Splendida la Cattedrale di Burgos che però abbiamo visto solo dall'esterno.












8^ tappa Hontanas-Villarcazar de Sirga

Strade senza fine.
Canali, girasoli, salite fino all'Alto.



Dopo pausa pranzo incontriamo un ciclista di Barcellona che si offre di farci delle foto. Lo incontreremo diverse volte nei prossimi giorni.




La sera un forte temporale in lontananza che rende il tramonto molto suggestivo.

9^ tappa Villarcazar de Sirga-Calzadilla







Interminabili rettilinei nel nulla di campi di stoppie e paesi che arrivano d'improvviso dopo le discese.

Quando oramai eravamo esausti abbiamo scoperto che avevamo ancora 8 Km da percorrere...e per fortuna che abbiamo prenotato in un posto altrimenti saremmo rimasti senza cena e senza alloggio.



10^ tappa Calzadilla-Virgen del Camino



Partiti da Calzadilla tocca fare 22 km nella polvere prima di ritrovare una strada e un paese con qualche essere umano. Le case in questo paese sono collocate sottoterra, emerge solo il camino, probabilmente è una soluzione per ripararsi dal caldo e dal freddo.






Arrivo a Leon dove visitiamo la Cattedrale e compriamo anche un paio di scarpe nuove per Milena. Come premio rigenerante anche un ottimo gelato.


11^ tappa Virgen del Camino-Murias de Rechivaldo


INcontriamo tanti pellegrini lungo il nostro Cammino assai spedito tutti che puntano la stessa meta...anzi non tutti...
...c'è qualcuno che fa anche la strada al contrario. Un pellegrino francese dopo aver raggiunto Santiago torna indietro con il suo asino. Naturalmente Milena si è fermata a parlarci e così abbiamo scoperto che ci sono "più matti di noi".






Da ammirare la Cattedrale di Astorga.

A Murias dormiamo in bella cascina primi 900 sistemati in una bella cameretta con balcone fiorito.

12^ tappa Murias de Rechivaldo-Ponferrada

Continuano i sentieri con salite e discese ma anche tratti di bosco.

Transito presso la Cruz de Hierro




A Ponferrada troviamo un Hostal di fronte al mercato e mangiamo una ottima zuppa di trippe.


13^ tappa Ponferrada-Ruitelan

Tanti pellegrini tra i quali due ragazze italiane che procedono con i muli che trasportano il bagaglio.

Due ragazzi itali-canadesi con i quali facciamo amicizia e percorriamo un tratto insieme.
Nel pomeriggio costeggiamo continuamente il Rio Valcarce e all'arrivo ci buttiamo dentro per rinfrescare i nostri piedi stanchi di tanti Km che percorriamo ogni giorno. 
...e domani ci attende la salita...


14^ tappa Ruitelan-Vigo di Sarria

Ora è montagna vera. Salita, discesa, sentieri ombreggiati.



Conquistiamo Alto de Poio, in cima una bella foto che si offrono di farci dei ciclisti di Varese.
Attraversiamo tanti piccoli paesini con mucche che li attraversano e lasciano per strada le loro "ciambelle".



Si cena alla grande e per soli 17 euro abbiamo anche una caraffa di birra da 1 litri che bevo praticamnete da solo.

15^ tappa Vigo di Sarria-Ponte Campana

Ancora mucche.

Il meteo non ci accompagna oggi. Vento e pioggia la fanno da padroni.
Passaggio a Portomarin dove abbiamo pranzato con un boccadillo sotto gli archi del Municipio.


La sera dopo una tappa lunghissima giungiamo in un Albergue che avevamo prenotato; siamo ospitati praticamente in una cascina che è un vecchio mulino. Molto bella la cena condivisa con i proprietari e numerosi pellegrini a Casa Domingo.

16^ tappa Ponte Campana-Santiago de Compostela

Colazione con "mega napolitana" nella tienda di un piccolo pueblo (Castro).

Ormai sentiamo aria di Santiago.
Iniziano i boschi di eucalipto.
Saliscendi continui, una "sosta frutta" ad Arzuà e un boccadillo nell'area di sosta con 2 ragazzi inglesi.
Monte de Gozo e già si vede Santiago. L'emozione monta.
Ormai siamo ad un passo dalla meta. Il sole tramonta ma siamo troppo vicini per rimandare a domani il nostro arrivo. Quando transitiamo sotto la galleria che immette nella piazza della Cattedrale è ormai buio.
Mano nella mano ci presentiamo di fronte alla grande chiesa che purtroppo è celata da impalcature per il restauro.
La nostra impresa è conclusa. Torniamo in Albergue, ci sarà domani per godere appieno di Santiago ed apprezzarne al meglio le emozioni che saprà darci.


Il giorno dopo riposati possiamo visitarci tutta la città, andare in Cattedrale per onorare Santiago, presenziare alla messa ed assistere anche al rito del Botafumeiro.

Il nostro sogno è coronato. Al di là della esperienza in se che ha certamente un grande fascino anche atleticamente è stata una bella impresa, 800 Km in 16 gg e non certo pianeggianti sono una bella cosa.

Percorrere il Cammino in compagnia, in coppia è esperienza complicata e allo stesso tempo facilitata perchè le crisi di ognuno richiedono comprensione e aiuto dall'altro.